28 Mag Il viaggio che non ho ancora fatto
Quando ho cambiato lavoro per la prima volta, mi sono regalata una vacanza. Dopo l’impegno di affiancare e formare la persona che mi avrebbe sostituito, e prima di iniziare un nuovo ruolo di cui ancora non sapevo niente, la soluzione perfetta sembrava quella: una settimana in villaggio. Nessun pensiero, nessuna decisione da prendere. La spiaggia, il mare, le escursioni, l’atmosfera rilassata.
Dopo i primi due giorni ho iniziato a soffrire di claustrofobia. Infilavo le scarpe e iniziavo a correre. Superavo le recinzioni per inoltrarmi nelle strade di terra battuta del villaggio più vicino, o andavo sempre dritta seguendo la traccia che portava verso il deserto. Eppure nello spazio protetto del villaggio avevo a disposizione - teoricamente - tutto quello di cui potevo aver bisogno. La piscina e la palestra, le dune e le onde dell’oceano. Non faceva per me, ma non potevo saperlo finché non ci ho provato.