31 Mar La misura di una (buona) scelta
Nel groviglio di sensazioni di queste giornate, tra paura e solitudine, disorientamento e scelte da fare, preoccupazione e fatica, mi sono resa conto che ce n'è una che fa capolino nella mia testa più spesso di quanto vorrei. Il senso di colpa.
Mi guardo attorno e sembra che tutti siano molto indaffarati. Saranno anche chiusi in casa, ma questo non li trattiene dal seguire corsi, pianificare eventi, immaginare progetti nuovi.
Io invece mi sento ferma, e perciò mi sento in colpa.
Il senso di colpa è una sensazione con cui, anche in circostanze più ordinarie, molti di noi hanno una certa dimestichezza. Ci sentiamo in colpa per le scelte che abbiamo fatto e per quelle che non abbiamo fatto, per le volte che abbiamo mollato troppo presto e per quelle in cui invece abbiamo trascinato una situazione che non funzionava perché non trovavamo il coraggio di mollare il colpo.
Non mi stupisco, quindi, di sentirmi così adesso. Soprattutto se ammetto che, e non solo adesso, il problema non è tanto scegliere. Il problema è il bisogno di controllo.