Per quanto un viaggio sia breve, tornare a casa comprende una serie di riti. Disfare i bagagli, rimettere ogni cosa al suo posto, sistemare nella libreria le parole che ti hanno accompagnato alla scoperta di un nuovo luogo. A volte sono guide voluminose e piene di informazioni, a volte storie immaginate ma che ti accompagnano a scoprire l’anima di un luogo. Qualche volta sono poche pagine che hai stampato velocemente. Come avevo fatto stavolta, prima di partire per tre giorni a Malta.

Quest’anno mi muoverò verso tutte e quattro le direzioni della bussola, e l’inverno portava a Sud. Non volevo andare lontano, cercavo un luogo raccolto, da poter assaggiare in un weekend. È stata una meta scelta per gioco, o poco più.

Solo dopo ho scoperto che nelle antiche rappresentazioni cartografiche la rosa dei venti veniva posizionata proprio accanto a Malta.

Una barca nel centro del Peru - Huancayo

Chi lo ha detto che il cambiamento è difficile? Cambiare è semplicissimo: ci pensi per giorni o settimane, valuti tutte le possibili alternative, soppesi i pro e i contro. Poi prendi una decisione ed ecco, tutto succede in un lampo. Hai detto sì, hai detto no, hai aperto la porta e sei entrato o l’hai chiusa dietro di te senza voltarti. 

Scatta un momento in cui non hai più dubbi o non hai più scelta, in cui sei pronto a decidere o qualcuno ha deciso per te. 

In ogni caso, che tu ci abbia pensato per un minuto o per un anno, il cambiamento avviene in quell’istante, e poi niente sarà come prima.

Tu non sarai più come prima.

Pensavo di essere una che fa, non una che pianifica.

Per la prima volta mi avevano assegnato un progetto tutto mio, ed era il momento della valutazione di fine anno con il nuovo capo. Avevo sempre avuto una routine ben delineata, e il rapporto con il responsabile era semplice: lui riceveva un compito, lo smistava alla squadra, e ciascuno faceva la sua parte senza troppe domande. Adesso che avevo provato cosa significa doversi dare autonomamente delle priorità, però, mi sentivo in difficoltà. Me l'ero cavata, ma non ero così certa di aver gestito al meglio la situazione. Lui, invece, aveva un’opinione diversa: riteneva che l’organizzazione fosse il mio punto di forza, e che l'azione ne fosse solo la conseguenza.

Ma chi pianifica e chi fa sono davvero mondi contrapposti?

Sentiero del Viandante: Esercizi per tenere il tempo e scoprire il proprio ritmo

Ho aperto gli occhi e dalla vetrata senza tende ho visto che il sole stava sorgendo su quella che si preannunciava una giornata di luce perfetta. Ho infilato le scarpe da trail e chiuso fino al collo la cerniera della giacca, anche se non ce n’era bisogno perché la temperatura era quasi primaverile. Non conoscevo il percorso e non avevo previsto di affrontarlo proprio quel giorno, ma avevo tutto il tempo per farlo. Senza troppi pensieri, senza troppe domande.

A volte ti svegli ed è semplicemente "il momento giusto per".