Anche se c’era, in un angolo, il pensiero che tutto sommato avrei potuto approfittare dello scalo per una giornata in città. Prendere un volo alla sera, per rivederla anche solo qualche ora. Giusto pochi giorni prima mi ero resa conto che sono cinque anni che non ci mettevo piede, da quel weekend con mia sorella (quella vera) e mia sorella (quella per anzianità di sopportazione). Tre giorni di vento, tè delle cinque, chiacchiere, un musical, stupore da bambine nei corridoi di Harrod’s, pranzi al pub.
È un percorso che parte semplicemente con le materie prime, quelle che non hanno attraversato centinaia di chilometri per raggiungere gli scaffali, il pranzo che inizia con il salame del piccolo produttore del paese e finisce con una crostata preparata con le pesche delle piante dell’orto. Le culture differenti, che sia andando lontano o incontrandole sotto casa, lo solleticando offrendo spezie, consistenze, prodotti che non gli sono familiari.