
Le parole fanno parte del mio lavoro, ma sono prima di tutto il modo in cui funziona la mia testa.
Sarà per questo che sono loro a farmi compagnia, nelle ore di strada solitaria che caratterizzano le giornate di cammino. Cerco le parole, le combino e le contrappongo, le avvicino e lascio che si allontanino. Le osservo. Mi sembrano ogni volta nuove, anche quelle pronunciate mille volte. Sarà che rallentando riesco a vederle da un’angolatura differente, da cui perdono forse un po’ della loro forma, per mostrare solo la sostanza.
Non so se sia vero che quando scegli un cammino lo fai perché è lui a chiamarti, o se quelle che definiamo coincidenze sono il modo che il nostro cervello usa per dare risposte a quello che stiamo cercando. Non so se sia la casualità della serendipity o la scientificità dell’attenzione selettiva.
Leggi tutto “Forma e sostanza delle parole”