Storie del Buongiorno per Bambine che realizzano i loro Sogni – Running Charlotte

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“Ciao, sono Carlotta!”

Fa un effetto straniante, riconoscere la sua voce anche se non ci siamo mai incontrate. È l’effetto asimmetrico dei social: dalla scorsa primavera leggo il suo blog, guardo le sue foto e seguo i suoi video su Instagram. Ho letto le sue parole, conosco il suo sguardo e i tratti del suo viso e, appunto, la sua voce, il tono squillante e quell’accento che non so completamente collocare.

Mi sembra di conoscerla mentre lei di me non sa niente, sono solo un indirizzo email che l’ha raggiunta attraverso un contatto comune, e che le ha chiesto di poter fare una chiacchierata.

La verità, naturalmente, è che nemmeno io so molto di lei. Beviamo un caffè mentre fuori piove, e Carlotta mi racconta la sua storia, che inizia proprio come tante altre. La laurea in design dopo la quale si rende conto che lavorare in uno studio non fa per lei, che quelli che dovrebbero essere puri luoghi di creatività in realtà sono ingessati in abitudini non scritte, come e più di un qualsiasi ufficio fatto di procedure e scadenze. L’idea di utilizzare in modo differente le sue competenze candidandosi per un ruolo in azienda.

E le circostanze che, come spesso capita, prendono una direzione diversa e le aprono una strada che nemmeno aveva immaginato.

Si trova a fare marketing di prodotto, si trova imbrigliata in quelli che lei chiama gli schemi, io le regole del gioco. Nel lavoro mostra subito di essere brava, e mentre la ascolto parlare non ho dubbi che sia così. Ha le idee chiare ed evidentemente le aveva anche in azienda, le aveva anche quando si muoveva dentro lo schema. Riunioni, budget, responsabilità. Fa carriera, perché quando una è veloce di pensiero e di azione prima o poi è normale che le propongano una promozione. E lì non te lo chiedi nemmeno quale sia la risposta da dare, non è previsto che si possa dire di no. Così dici di sì, e magari poco alla volta ti diverti un po’ di meno, perché sei meno creativa al lavoro e anche a casa, perché gestisci casini e non progetti.

“Mi sono resa conto che non riconoscevo più quella Carlotta. Mi sono fermata, mi sono fatta un esame di coscienza. Ho guardato in modo critico agli schemi a cui mi ero adattata.”

Si guarda, e vede quella scintilla di creatività, di energia, troppo vicina a estinguersi. Lascia la posizione di prestigio, la grande azienda, lo stipendio sicuro a fine mese, l’auto aziendale.

Sceglie.

Quello che mi piace di lei è la lucidità con cui ti racconta le cose, con passaggi così netti e precisi che ti sembra impossibile poterle spiegare in modo differente senza perderci qualcosa. È concreta, determinata, e ama la fatica come e più di me.

“Una volta ho intervistato Lucilla Andreucci, maratoneta che ha vinto Milano nel 2000, e lei mi ha detto – La fatica è vita.”

Le brillano gli occhi, mentre lo dice. E non ci sarebbe nemmeno bisogno di sentirla specificare che questa frase l’ha fatta sua, che la vive ogni giorno e in ogni scelta.

Carlotta corre, ma non è né sarà mai un’atleta professionista. E sa che non si può semplicemente vivere di passioni, o di sogni.

“Devi essere concreto, si parla troppo di inseguire i sogni come se fossimo Peter Pan e per magia potessimo arrivare a realizzare i desideri. Parlare di passione è rischioso, una cosa mi può piacere ma non è detto che sia quello che sono in grado di fare. Piuttosto si dovrebbe prendere il proprio talento e applicarlo alla propria passione.”

Ed è proprio così che ha fatto. Sa di avere il talento della scrittura e la capacità di mettere insieme le due cose.

“Non potevo diventare una campionessa di corsa, lo sapevo bene. E allora mi sono data come obiettivo di diventare la blogger di corsa più famosa d’Italia. O tra le prime tre.”

Sono passati tre anni, e quel traguardo lo ha raggiunto.

Perché Carlotta sogna, ma con i piedi ben piantati in terra. E non potrebbe essere diversamente, in una vita come la sua in cui la consapevolezza del proprio corpo e il legame con la concretezza fisica delle cose assumono un significato che troppo spesso va perduto nelle nostre quotidianità sedentarie.

Anche Carlotta si chiede come si possono mantenere vivi i sogni quando si diventa grandi.

“Non sogno il successo. Lo costruisco. E per farlo si fa fatica, molta fatica. Un fatica bellissima.”

Quella che vive come Running Charlotte non è una vita in vacanza o in cui tutto è semplice. È una vita che significa correre all’alba e al tramonto, avere costantemente fame ma dove scegliere attentamente quello che mangi perché il tuo fisico è il tuo strumento di lavoro, avere mille contatti e progetti e idee ma non sapere esattamente come andranno i prossimi mesi, o le prossime settimane.

Ma è la vita che si è scelta, e quando mi dice che è una persona felice non ho dubbi che sia così.

 

I passi e le storie di Carlotta le trovate nel suo blog Running Charlotte ma anche come contributor sulla carta stampata.

Potete anche leggerla (e ascoltarla!) sul profilo Instagram яυииιиg ¢нαяℓσттє o seguirla sulla pagina Facebook

 

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Laura Cerioli
laura.cerioli@yahoo.it

People Partner | HR Transformation | Leadership Development. Lavoro a supporto di aziende in crescita, in quella delicata fase di passaggio che richiede di rivedere, ottimizzare e sistematizzare i processi interni dedicati alla gestione e allo sviluppo delle persone.

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