Huaraz_Laguna 69 dove prendi le tue decisioni più importanti?

Ho deciso di non tornare in ufficio seduta su un masso a quattromila metri, davanti al blu ipnotico di una laguna nel nord del Peru. Quando sono scesa, per un attimo ho avuto il dubbio che quell’apparente momento di chiarezza fosse invece carenza di ossigeno causata dall’altitudine, ma per fortuna la scusa che cercavo di raccontare a me stessa è durata poco. Certo, stavo dicendo no ad un lavoro fisso, allo stipendio a fine mese, all’auto. In breve, a una discreta approssimazione di quello che viene comunemente definito successo.

Ma se anche tutto il mondo lo definisse così, quale sarebbe la tua definizione di successo?

Cose che dovrei smettere di fare

Ho la tendenza all’accumulo.

Non di cose, anzi sugli oggetti la mia tendenza ad eliminare il superfluo è così spiccata che riesco senza problemi a vivere in un monolocale minuscolo, specchio della stessa filosofia di leggerezza dei viaggi zaino in spalla. Il mio punto debole sono le cose che faccio. E soprattutto quelle che dovrei smettere di fare.

Just say no - come dire di no

Maggio è stato una giostra vorticante che mi sembrava di non poter fermare. Mi sono fatta travolgere dall’entusiasmo dei progetti e delle idee e ho finito col sentirmi sopraffatta da questo accumulo stimolante ma sempre più difficile da tenere in equilibrio.

Così ho messo tutto in pausa per un paio di giorni per riflettere su cosa voglio fare nella seconda parte dell’anno. Ho raccolto le idee sui prossimi progetti e ho cercato di capire quanto tempo e quali risorse mi potranno servire per realizzarli. E ho capito che devo iniziare a dire qualche no, per tornare a respirare e per avvicinarmi ancora un passo alla persona che vorrei essere.