Firenze, stretti uno accanto all’altro, attendiamo la partenza schierati disciplinatamente nella nostra griglia. Sconosciuti ma tutti con in testa lo stesso pensiero, la sfida con noi stessi dei 42 km (e 195 metri, e garantisco non si tratta di un eccesso di precisione) che stiamo per affrontare. La mattinata è fresca ma già luminosa, perfetta per una gara. Scambiamo qualche parola, ognuno tra voglia di raccontare il suo sogno e un po’ di ritrosia (e scaramanzia) nell’esporsi troppo.

Corro e parlo di corsa. Lo so. Tanto. Forse per qualcuno anche troppo. Ma la corsa è una passione che, indubbiamente, definisce una parte di me.