Per dire, il peso di quello che ci raccontano da bambini. Oggi tutti parlano delle Storie della buonanotte per bambine ribelli. Quando ero piccola, invece, una delle favole che preferivo era La Bella Addormentata nel Bosco. Una tizia incapace di qualsiasi lavoro manuale (e fin qui a somiglianze ci siamo), che si punge con il fuso di un arcolaio (magnifici termini che avevo imparato a memoria ma che non ho capito nemmeno ora cosa significhino esattamente), sviene (probabilmente di noia) e attende qualche decennio prima di essere risvegliata dal Principe Azzurro. Insomma, bel modello. Una che è rimasta ad aspettare che la vita le succedesse, senza essere nemmeno sfiorata dall’idea che sia possibile desiderare, impegnarsi, realizzare.

 
"Cosa significa essere VERO?" Chiede il Coniglietto di Velluto al Cavallo di Cuoio. (…) "Vero non è come sei fatto, è una cosa che ti succede." "E fa male?" incalza il Coniglietto. "Sì, un po’," deve ammettere il Cavallo, "ma quando sei VERO, in fondo non ti importa molto se fa male."
  Lo scorso anno, iniziando il tirocinio in coaching, sono stata travolta dalla sensazione di non essere pienamente all’altezza della situazione, andando quindi ad approfondire in maniera un po' disordinata e affannosa ogni argomento che emergeva nei percorsi che mi trovavo a seguire. E proprio in una di queste ricerche un po' disorganizzate ho incontrato per la prima volta la teoria dell’agilità emozionale, citata in un articolo della Harvard Business Review che non c’entrava granché con il tema su cui stavo ragionando in quel momento, ma che mi ha subito conquistato.

  Suona familiare? Tante, troppe volte, quando devi  passare dal pensare al fare, in automatico scatta la tentazione di rimandare l’inizio dell’azione vera e propria. A domani, alla primavera, a quando avrò tempo, a quando sarò pronta. C’è chi dice "non ho ancora una pianificazione ben definita" e chi deve prima sentire un altro parere, per capire quale sia “il modo migliore per”. C'è chi sa che d’inverno non riesce ad essere costante nell’attività fisica e chi vuole rivedere un’ultima volta quel dettaglio del testo. Ognuno ha la propria tecnica preferita, per continuare a rimandare.